Ancora una volta ha prevalso una logica economicistica e non sociale nelle scelte del Governo. Dopo i tagli lineari di Tremonti, con cui i fondi per le politiche sociali passavano da 990 milioni a 220, il sottosegretario alle Politiche Sociali Cecilia Guerra, ha deciso che il fondo per il “dopo di noi”, di 150 milioni, non sarà finanziato. La motivazione è di tipo procedurale. Si legge infatti dalle dichiarazioni riportate dal Fatto Quotidiano, che il sottosegretario avrebbe preferito un percorso diverso, facendo rientrare questi fondi in un programma di più ampio respiro.

L’ambiguità delle parole non nasconde il fatto che il disegno di legge è al vaglio del Parlamento dal 201o, da ben prima che arrivasse Monti & Co. L’ennesima dimostrazione di come il “sociale” inteso come azioni a favore di persone ultime, di politiche tese a favorire il benessere, debba essere smantellato, pezzo dopo pezzo.

Qui l’articolo completo da Il Fatto Quotidiano.