gioco d'azzardoIl Piano Sociale di Zona di Trani-Bisceglie conferma il servizio di centro a bassa soglia e unità di strada alla Comunità Oasi2 San Francesco Onlus per persone dipendenti da sostanze, alcol e da gioco. L’ufficio ha prorogato il servizio fino a luglio 2018, in considerazione della «particolarità dell’utenza e degli interventi da porre in essere a supporto dei servizi sociali dei comuni associati» e del fatto che tale servizio «rappresenta l’imprescindibile prestazione a supporto delle attività dei servizi sociali dei comuni dell’ambito, per i percorsi di prevenzione e inclusione sociali dei soggetti socialmente più fragili».

Il servizio Dedalo e Icaro, (con sede in via Pedaggio Santa Chiara, 57/bis, a Trani) è uno dei servizi non residenziali gestito dalla Comunità Oasi2, e assicura, tramite una stretta relazione con i servizi pubblici del territorio, l’attività dell’unità di strada, per le dipendenze tradizionali e da gioco, uno sportello informativo che provvede anche all’accoglienza e alla presa in carico terapeutica, e le attività di prevenzione nelle scuole secondarie superiori e in altri luoghi di aggregazione. Dedalo e Icaro si occupa, in particolare anche del fenomeno del gioco d’azzardo patologico e propone specifici interventi per persone affette da GAP, il gioco d’azzardo patologico.

I dati che arrivano dall’inchiesta del Gruppo Editorale L’espresso, raccontano una situazione abbastanza critica in particola per Trani dove nel 2016, le giocate pro-capite hanno raggiunto la cifra record di 1.473 euro, in netto aumento rispetto alla cifra, già significativa, del 2015 (+8%). In tutto, nel 2016, sono stati spesi a Trani 82,61 milioni di euro. Circa un terzo della spesa pro-capite, 992 euro, è finita nelle videolottery, presenti nei locali dedicati. Le videolottery accettano anche le banconote, consentano giocate più alte e, soprattutto, hanno un potenziale di perdita al minuto maggiore. La parte restante, 481 euro, sono invece stati spesi per le new slot, che accettano solo monete e si trovano nei bar e nelle tabaccherie. Nel complesso, Trani conta 575 apparecchi per il gioco d’azzardo, 10 ogni 1000 abitanti. I numeri, di per sé allarmanti, assumono valori ancora più negativi se commisurati al reddito pro-capite dei tranesi, in media 15.594 euro: il 9,45% di quello che si guadagna, in media, viene speso nelle slot. 

A Bisceglie, invece, le giocate complessive del 2016 hanno mandato in fumo 640 euro pro-capite, con una spesa complessiva di 35,47 milioni di euro. La spesa è equamente distribuita fra videolottery (17 milioni di euro circa) e new slot (18 milioni di euro circa), con un minore incidenza di apparecchi per persona rispetto a Trani, 6 ogni mille, per un totale di 365 apparecchi. Nel complesso, i biscegliesi hanno speso poco più del 4% del loro reddito (14.085 euro) per le slot. La cifra è comunque in crescita (+5,7%) rispetto all’anno precedente.

Il triste primato di Trani e i numeri significativi di Bisceglie – commenta a riguardo Gianpiero Losapio, presidente della Comunità Oasi2 – indicano livelli d’allarme sociale elevatissimi. Ci auguriamo che, nel redigendo Piano Sociale di Zona, tenendo in debito conto i dati di questa emergenza, si dia coerentemente attenzione tanto ad imprescindibili azioni preventive quanto agli importanti servizi di presa in carico dei soggetti in condizioni di uso e consumo patologici, che affliggono pesantemente interi nuclei familiari, consolidando il servizio dedicato Dedalo e Icaro che, negli ultimi mesi, ha dovuto registrare discontinuità amministrative, colmate grazie dall’impegno, anche volontario, degli operatori e dei professionisti della Comunità Oasi2′. 

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