Confermati Losapio, Presidente, Rutigliani Vice Presidente, Ventura, consigliere e nuova nomina per Balckacem e Chiapperino
L’assemblea dei soci della Comunità Oasi2 San Francesco Onlus approva all’unanimità il bilancio di esercizio 2018 e il bilancio di previsione 2019 ed elegge il consiglio di amministrazione per il prossimo triennio. Nel nuovo cda siederanno Gianpietro Losapio, Vincenzo Rutigliani e Ivan Ventura, Saber Mouloud Balckacem e Ilaria Chiapperino. Nel corso dell’assemblea, Gianpietro Losapio, presidente uscente, è stato confermato alla guida della Comunità. Sarà affiancato da Rutigliani, vice presidente esecutivo, e Chiapperino, vice con delega alle attività esterne.
Nel corso dell’assemblea, il presidente Losapio ha presentato la propria relazione sul triennio appena concluso, indicando anche prospettive e linee di indirizzo per il prossimo futuro. Dopo una fase di importanti cambiamenti che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni, il consiglio di amministrazione, insieme al coordinamento di direzione, ritiene indispensabile consolidare il processo di crescita intrapreso, capitalizzando le pratiche già realizzate, in particolare nei settori di integrazione, tratta e contrasto allo sfruttamento, rafforzando, in termini di innovazione e modernizzazione, i servizi per le dipendenze. Indispensabile, per le sfide del prossimo triennio, continuare a lavorare ed investire sul concetto di cura, per essere, allo stesso tempo, impresa e comunità di cambiamento. Da ultimo, investire sulla qualità del modello di business.
Oggi, la Comunità Oasi2 San Francesco Onlus conta 55 soci e oltre 100 lavoratori. Il bilancio di esercizio 2018 si è chiuso con poco meno di 4 milioni di euro d’attività.
«Nel triennio appena passato – così il presidente Losapio – abbiamo imparato ad uscire insieme dai problemi, rigenerando la base sociale, sperimentando un modello di leadership ampia e diffusa, consolidando i servizi storici e cercando nuovi spazi di azione. Dopo aver consolidato tutti questi aspetti, vogliamo guardare più in là, rafforzando la capacità di essere soggetto del terzo settore, attraverso una sempre migliore definizione dei processi e dell’organizzazione interna».