L’impegno nell’accoglienza e per l’integrazione ai Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) del progetto del Comune di Corato di cui la Comunità Oasi2 è ente attuatore si è recentemente concretizzato nel coinvolgimento in un evento calcistico con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trani, un gruppo di commercialisti noti per la loro passione calcistica, con l’intento di offrire ai giovani utenti del Centro di Accoglienza un’opportunità unica di integrazione e socialità attraverso lo sport.
Da settembre, i giovani MSNA hanno intrapreso una regolare frequentazione del Centro Sportivo Capirro di Trani, accompagnati dagli educatori della Cooperativa Oasi2, per giocare a calcio sotto la guida di un coach volontario. L’impegno costante dimostrato assieme a Giovanni, il loro allenatore, ha portato a una squadra coesa che comincia a mostrare i suoi talenti, capace di agire secondo le regole di gioco, e dotata di strategie proprie e grande spirito sportivo. Parallelamente, i commercialisti, che si incontrano settimanalmente nello stesso centro sportivo, hanno osservato con interesse e ammirazione la crescita del giovane gruppo di aspiranti. L’avvicendamento della frequentazione dato da questo spazio di coesione ha permesso il coagulare della relazione attorno all’attività sportiva amata, ispirando il gruppo di commercialisti a supportare i ragazzi, invitandoli a partecipare al torneo e fornendo loro delle divise.
Il 7 giugno, allo stadio di Andria, i ragazzi di Comunità Oasi2 hanno giocato una partita, nominata ”Partita della solidarietà” che si è conclusa con una vittoria per i MSNA contro la squadra Odec Trani ASD con un punteggio di 2 a 1. Questa occasione ha dimostrato il potenziale dei ragazzi quando ricevono opportunità e supporto, mettendo in luce il loro talento e determinazione.
La partita, assistita dalla sindaca di Andria, Dott.ssa Giovanna Bruno, e dal Presidente della Fondazione Pugliese per le Neurodiversità, Avv. Francesco Bruno, ha celebrato l’inclusione e il fair-play, evidenziando come il calcio possa fungere da potente strumento di coesione.
L’esperienza conferma che lo sport non solo unisce ma può anche essere un veicolo di integrazione ed empowerment per giovani con background migratorio. I partecipanti hanno dimostrato gratitudine e gioia, con l’entusiasmo proprio della loro età, in un momento di svago che li solleva in alto, ben al di sopra del tappeto verde su cui si sono fatti forza vicendevolmente in questa occasione. L’affiatamento e legami rinsaldati e condivisi a seguito del percorso che è culminato in questa partita sono una testimonianza di come il gioco possa abbattere barriere e creare legami significativi, offrendo a tutti i partecipanti una lezione di umanità e speranza.