Integrazione comunità Rom: entro dicembre l’aggiornamento del Piano di Azione Locale del Comune di Bari
«Riprendiamo un percorso che è iniziato circa due anni fa e non si è mai interrotto». Così l’assessora al Welfare Francesca Bottalico ha dato il via questa mattina a Bari al Tavolo di Lavoro per l’aggiornamento del Piano di Azione Locale per favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti.
Bari è stata infatti la seconda città in Italia a dotarsi di questo strumento, che ora sarà integrato grazie agli “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, un progetto promosso dall’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento Pari opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020. L’azione è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’innovazione sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”, Associazione 21 Luglio e Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari opportunità-UNAR.
L’obiettivo ambizioso è riuscire a creare una rete tra le otto città metropolitane coinvolte (oltre a Bari ci sono Messina, Catania, Genova, Cagliari, Milano, Napoli e Roma) su questo tema. Un tema estremamente complesso, sul quale si sta lavorando già da un anno grazie al coinvolgimento di numerosi professionisti dalle diverse competenze.
Nel corso del 2020, il Tavolo di Lavoro si riunirà mensilmente, affrontando temi di specifico interesse: scuola (11 febbraio c/o Urban Center), sanità (17 marzo c/o Urban Center), lavoro (21 aprile c/o Urban Center) e abitazione (19 maggio c/o la sede del Consolato di Romania).
Tra le attività promosse, è prevista la somministrazione di un questionario per la rilevazione dei bisogni delle persone presenti nei campi della città, di cui uno autorizzato e uno tollerato. Il primo è quello di Santa Teresa, a Japigia, che esiste dal 2000 e oggi ospita 151 persone, il 25% delle quali minorenni. Il secondo è quello di Santa Candida, fra i quartieri Poggiofranco e Carbonara. Esiste dal 2002 e ospita 62 persone, per lo più cittadini romeni e bulgari. I minori rappresentano il 30% del totale. In totale, a Bari ci sono circa 250 Rom di nazionalità romena e altri 70 provenienti dall’ex Jugoslavia.
Le azioni progettuali si concluderanno a dicembre 2020 con la redazione di un documento condiviso che integrerà il PAL già esistente, promuovendo il coinvolgimento delle Comunità RSC nella vita sociale, economica e culturale del territorio nel quale vivono.
«Prosegue l’impegno dell’amministrazione comunale sui programmi di inclusione delle comunità rom, sinti e camminanti – ha dichiarato Francesca Bottalico – sia attraverso azioni educative e sociali nei campi, sia con lavoro di rete tra assessorato al Welfare, scuola, associazioni e centri socio-sanitari. Un lavoro che ha portato Bari ad essere una delle prime città in Italia a dotarsi di un piano strategico di azione e inclusione. Oggi si riavvia il tavolo di azione istituzionale territoriale che coinvolge più di 20 realtà tra pubblico e privato, comprese le stesse comunità rom, e che vedrà per quest’anno un percorso di interventi centrato sui bisogni individuali delle famiglie, attraverso la somministrazione di questionari e la realizzazione di interviste in loco, e sul patrimonio di esperienze e modelli realizzati in questi anni in rete con le scuole, il consolato, le associazioni di volontariato, il Tribunale e il dipartimento di Giustizia minorile, i medici volontari, i centri del welfare e la Asl. Quest’anno, inoltre, il percorso di rete e il tavolo istituzionale della Città di Bari saranno punto di riferimento per le altre sette città che in Italia si apprestano per la prima volta a realizzare un percorso analogo».